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Federcaccia e Fondazione UNA rispondono alla campagna anticaccia di Almo Nature

Scritto da EOS SHOW | Oct 28, 2025 3:36:56 PM

Dall’inizio di ottobre Fondazione Capellino, proprietaria al 100% di Almo Nature, ha lanciato una campagna di comunicazione dal titolo “Niente giustifica la caccia”. Un attacco proprio ingiustificato alla caccia, che al solito fa leva sulle emozioni animaliste e in più introduce una petizione al parlamento italiano per votare contro il ddl di modifica e aggiornamento della legge quadro sulla caccia, la 157 del 1992, accompagnata da un dossier con le consuete forzature e imprecisioni.

Possibile che un’azienda produttrice di alimenti per animali a base di carne e pesce, cinghiale compreso, consideri ingiustificabile la caccia? Evidentemente sì, benché strano e incoerente. Federcaccia si è schierata subito contro la campagna. Il presidente Massimo Buconi è intervenuto per rispondere non solo agli aspetti oggettivi e tecnici ritenuti profondamente sbagliati e anche offensivi, ma anche per ricordare un valore che sta particolarmente a cuore: il rapporto di rispetto, affetto e dedizione che lega ogni cacciatore al proprio cane, compagno fedele di vita e di viaggio. Federcaccia dunque si è schierata con chiarezza a difesa della corretta informazione e della valorizzazione della cultura venatoria.

Anche Fondazione UNA, ha chiesto risposte chiare e dati verificabili: la condanna della caccia non può essere considerata come diversivo di un business che potrebbe rilevarsi non etico.

Queste le 4 domande: 1. Quali e quanti animali uccisi utilizzate, in un anno, per fare business? 2. Da dove vengono questi animali che alimentano il vostro business? 3. In quali allevamenti vengono uccisi, e da quali nazioni vengono importati? 4. Quali sono le garanzie sanitarie riconosciute per animali uccisi extra UE, attraverso cui alimentate il vostro business?