Era già arrivato un argento mondiale di Tiro a volo Trap dalle pedane greche di Malakasa, grazie e Silvana Maria Stanco. L'oro iridato l'hanno conquistato poi il quarantottenne marchigiano Massimo Fabbrizi e la ventinovenne abruzzese Alessia Iezzi nel Trap Mixed team superando brillantemente la squadra di San Marino in un derby ormai storico. È partita subito bene in qualificazione la formazione azzurra del Dt Marco Conti: un 49/50 e due 48 proiettano il campione europeo Massimo Fabbrizi e Alessia Iezzi al vertice della graduatoria con un ottimo 145/150. Per contendere all’Italia il titolo nella finale per l’oro e l’argento l'ha spuntata la squadra di San Marino composta da Gian Marco Berti e dalla titolata Alessandra Perilli (cresciuta nell’alveo del Settore giovanile italiano con la sorella Arianna) che relega alla finale per il bronzo il team degli Stati Uniti e quello dell’Egitto. Fabbrizi e Iezzi partono subito bene nei primi quattro round da 5 piattelli e il quinto appare improvvisamente una formalità: San Marino lascia volar via due piattelli, ma Alessia Iezzi e Massimo Fabbrizi sono invece impeccabili con il loro parziale di 10/10 e vincono il titolo mondiale del Trap Mixed Team (che sarà evento olimpico a Los Angeles 28) per 45/50 a 40.
“È stata una gara straordinaria", ha commentato entusiasta il presidente della Fitav e dell'Issf Luciano Rossi, "in cui Alessia e Massimo hanno prodotto una finale bellissima e appassionantissima con un 45/50 che è un punteggio davvero pregevole ottenuto con determinazione. Non posso che dichiararmi molto soddisfatto e orgoglioso del lavoro degli atleti e del Dt Marco Conti. Vinciamo di nuovo mettendo in campo come sempre tanta storia, tanto lavoro e tanto impegno di tutta la squadra e di tutta la Federazione”.
Silvana Maria Stanco ha conquistato la medaglia d’argento nella gara di Trap femminile al Mondiale ISSF 2025 di Atene. L’azzurra di Sturno (AV), portacolori delle Fiamme Gialle, ha migliorato il terzo posto del Mondiale di Changwon (KOR) del 2018, tornando sul podio iridato per la piazza d’onore.
Concluse le qualificazioni con il punteggio di 121/125, ha spareggiato con la spagnola Mar Molne Magrina per l’assegnazione del dorsale, dovendole cedere il numero uno con +1 a +0. Le due hanno proseguito il confronto diretto per tutta la durata della finale, guidando la corsa al podio sin dalle prime battute e fino al duello per l’oro e l’argento. Alla fine la spagnola ha mantenuto i nervi più saldi e con 46/50 si è diplomata campionessa del mondo, mentre a Silvana è andato l’argento con 42/50.
“Il mio obiettivo era certamente quello di arrivare a vincere il mondiale, sono soddisfatta di come ho svolto la mia finale fino agli ultimi 10 piattelli, dove mi sono un po’ persa d’animo", ha commentato la medaglia d’argento a Parigi 2024 subito dopo la finale. "Sono delusa di non essere riuscita a ottenere quello che mi aspettavo, ma Mar ha svolto un’ottima gara, quindi penso vada bene così. Quella del 2025 è stata una delle mie stagioni migliori, ma davvero molto impegnativa. Ho avuto modo di concentrarmi sulle criticità e sono pronta a lavorare ancora più duramente in vista della prossima stagione che aprirà la corsa ai Giochi di Los Angeles 2028”.
Alessia Iezzi è finita diciottesima con 114/125 e Valentina Panza di Rose (Cs), ventitreesima con 111/125. Stanco, Iezzi e Panza si sono comunque meritate la medaglia d’argento a Squadre con il punteggio di 346/375 alle spalle della Spagna, prima con 355/375, e davanti all’Australia, terza con 343/375.
Al maschile, niente di fatto per gli Azzurri del Trap. Massimo Fabbrizi di Monteprandone (AP), decimo con 121/125 ad un solo piattello di distanza dalla qualificazione. In netto ritardo, invece, Mauro De Filippis di Taranto, trentesimo con 118/125, e Giovanni Pellielo di Vercelli, quarantacinquesimo con 116/125. Settima con 355/375 la Squadra. La finale è stata vinta dal croato Josip Glasnovic, oro olimpico di Rio de Janeiro, su due sorprese: lo spagnolo 21enne Andres Garcia e l'indiano Zoravar Singh Sandhu.
“Brava Silvana, che si conferma come la numero due del ranking mondiale alla fine di una gara impegnativa sotto ogni punto di vista", ha commentato il Direttore tecnico Marco Conti. "Sono molto dispiaciuto per la prestazione della squadra maschile. Peccato per Massimo che ha sfiorato l’ingresso in finale, mentre Mauro e Giovanni non sono riusciti a monetizzare il grande lavoro di preparazione che abbiamo fatto insieme. Lo stesso vale per Alessia e Valentina. Erano tutti pronti a fare bene, ma il responso delle pedane non è stato buono. Abbiamo ancora una gara di disputare e sono certo che cercheranno di riscattarsi”.
Niente finali per gli Skeettisti azzurri del Direttore tecnico Luigi Lodde. Al maschile il migliore dei nostri è stato Gabriele Rossetti (Fiamme Oro) di Ponte Buggianese (PT). Chiuse le qualificazioni con 122/125 l’azzurro ha spareggiato con altri 11 tiratori per due posti nel round decisivo, ma con +5 si è dovuto accontentare della dodicesima posizione. Con 121/125 Erik Pittini (Fiamme Oro) di Sutrio (UD) si è fermato in sedicesima posizione, mentre Valerio Palmucci (Fiamme Oro) di Fiano Romano (RM) in ventisettesima con 120/125. La squadra italiana si è consolata con la medaglia d’argento a Squadre grazie al totale di 361/375.
Al femminile Diana Bacosi (Esercito) di Cetona (SI) ha sfiorato lo spareggio di ingresso alla finale con 118/125 ed ha concluso il suo Mondiale al decimo posto. Chiara Di Marziantonio (Esercito) di Cerenova (RM) e Simona Scocchetti (Esercito) di Tarquinia (VT) hanno chiuso, rispettivamente, al ventesimo posto con 115/125 ed al ventisettesimo con 113/125. Quarta la squadra.
“Devo ammettere che non mi aspettavo questo responso delle pedane. Il lavoro fatto con tutta la squadra è stato tanto e tutti ci hanno messo il massimo impegno. Purtroppo, i numeri ci dicono che dobbiamo fare meglio, molto meglio", ha dichiarato Lodde. "Ci tengo a ringraziare i miei atleti per la dedizione che hanno dimostrato nel percorso di avvicinamento che, grazie al prezioso sostegno della Federazione, è stato comunque ottimo. Siamo stati messi nelle condizioni per poter portare a casa il risultato, ma non sempre le cose vanno nel verso giusto. Torniamo a casa con la ferma determinazione di fare del nostro meglio per riportare l'Italia dello skeet dove merita”.
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