21 gen, 2022

La Cassazione boccia il referendum. Neanche 120 mila le firme ritenute valide

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La Corte di Cassazione ha confermato, nella sua ordinanza emessa il 15 dicembre 2021, il numero più che insufficiente di firme raccolte: 256.274, cioè appena la metà di quelle utili per avviare l'attuazione del referendum e ancora meno rispetto alle 520.000 ripetutamente dichiarate dal comitato organizzatore "Sì Aboliamo la Caccia". Ma c'è di più: in realtà le sottoscrizioni su supporto cartaceo e digitale ritenute valide dalla suprema corte, cioè correttamente raccolte e registrate, ammontano appena a 119.160. Anche le associazioni venatorie riunite nella Cabina di regia l'avevano ben segnalato alla Cassazione nelle memorie presentate.

Le stesse associazioni venatorie definiscono "clamorosa debacle" la richiesta di referendum del comitato “Sì Aboliamo la Caccia”. In un comunicato affermano: "Tanto rumore per nulla dunque, quello fatto dal comitato promotore, che ha dato luogo a una risposta tiepida da parte della popolazione italiana, la quale ha dimostrato in questa occasione di comprendere appieno che con la natura non si gioca e che la gestione faunistica, con tutte le sue implicazioni, è un tema da trattare seriamente e con razionalità".

Le Associazioni venatorie riconosciute (Federcaccia, Enalcaccia, AnuuMigratoristi, Arcicaccia, Associazione Nazionale Libera Caccia, Italcaccia) e il CNCN (Comitato Nazionale Caccia Natura) "esprimono dunque la loro piena soddisfazione per questo risultato e continueranno a sostenere il ruolo positivo che la caccia, attraverso le Associazioni, gli ATC, i CA, gli Istituti privati e i cacciatori stessi, svolge a tutela del territorio, delle comunità locali e degli equilibri della natura e con rilevante apporto all’economia del Paese, attraverso innumerevoli iniziative su tutto il territorio nazionale".

Lo stesso comunicato è occasione per ricordare, inoltre, che "l’esercizio venatorio costituisce, in primis per gli agricoltori e le pubbliche amministrazioni, un argine fondamentale e assolutamente insostituibile per prevenire danni alle colture, alle infrastrutture e concorre al controllo delle specie invasive, che rappresentano una minaccia per la biodiversità, gli habitat e gli stessi cittadini. Il mondo venatorio, avendo come primo obiettivo quello legato alla tutela del territorio e della biodiversità, coglie questa occasione per ribadire l’apertura delle sue Associazioni al dialogo costruttivo con tutte le realtà istituzionali e le associazioni ambientaliste e agricole e tutti gli stakeholders a vario titolo interessati a ragionare su soluzioni condivise in merito alla gestione faunistica venatoria sostenibile".
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